Chi è Marco Castellani
Sono un fotografo atipico, in un certo senso. Ho sempre amato sperimentare e ho cambiato pelle più volte nel corso della mia carriera, inizialmente ero focalizzato sulla fotografia concettuale, con particolare attenzione all’architettura ed al bianco e nero. Solo dopo un paio di anni mi sono avvicinato al ritratto e all’autoritratto e poco dopo nacque la passione per la fotografia di moda, genere nel quale mi sono sentito fin da subito libero di creare mondi e sperimentare senza filtri.
Come sei arrivato/a alla fotografia, ricordi il tuo primo scatto?
Potrà sembrare strano, ma inizialmente la fotografia è stata un ripiego. Il mio sogno era studiare regia cinematografica; sogno che si è interrotto quando non sono riuscito ad entrare in una nota scuola di regia. In quel momento avevo bisogno di iscrivermi velocemente a un’altra università per evitare di perdere mesi di lezioni e scelsi l’Accademia di Belle Arti, indirizzo Fotografia. Durante gli studi accademici mi appassionai tantissimo, vivevo con la macchina fotografica in mano. I miei primissimi scatti furono scatti di elementi architettonici in bianco e nero molto minimali: piloni, travi e porzioni di case non finite, tutto avvolto nell’oscurità.
Qual è stato il tuo percorso fotografico finora? Quali i tuoi traguardi di cui vai più fiero?
E’ stato un percorso estremamente complesso e faticoso, che ha portato però anche grandi gratificazioni. Nel momento in cui decisi di diventare fotografo professionista ero consapevole che avrei dovuto fare molti sacrifici, economici e non, per riuscire ad avere un portfolio decente con cui propormi. I primi passi furono quindi tentativi, talvolta maldestri, di imitare grandi maestri della fotografia di moda. Non ho avuto insegnanti di fotografia di moda, mi sono fatto le ossa da solo, sbagliando e riprovando, scoprendo di settimana in settimana tutti gli strani meccanismi che regolano questo strano ambito fotografico. I traguardi di cui vado più fiero? Sicuramente riuscire a lavorare con brand di respiro nazionale ed internazionale, vedere le proprie immagini sulle facciate dei palazzi, tra le pagine di magazine importanti. Sicuramente anche essere arrivato a pubblicare su importanti testate di moda, che restano una vetrina fondamentale per mostrare la propria creatività.
Quali sono i tuoi progetti e obiettivi per il futuro?
Nei miei piani la creazione di un’agenzia di produzione resta una delle idee principali. Un collettivo di professionisti e artisti di altissimo livello, uniti per proporre servizi a 360° di produzione fotografica e video. Sul piano personale, riuscire a raggiungere pubblicazioni sempre più prestigiose. Il sogno? Fotografare celebrità legate al cinema di Hollywood.